Tutti noi conosciamo la celeberrima
fiaba de La Bella e la Bestia; ne abbiamo viste e lette varie
trasposizioni e versioni. La storia di fondo comunque non cambia: un
uomo (mercante nella fiaba originale e inventore nella versione
animata disneyana) si perde nella foresta e si rifugia in un castello
incantato, il cui proprietario è un principe trasformato per
punizione in una bestia. L'uomo coglie una rosa dal giardino da
portare alla figlia più giovane, la Bestia si altera e... tutti noi
conosciamo come prosegue la storia.
Veniamo al dunque: la graziosa
figlioletta, da tutti ribattezzata Bella, un po' per senso del dovere
e un po' per il suo carattere buono; parte alla volta del castello e
si concede come prigioniera, in cambio della salvezza del padre.
Tutto per una rosa, altro elemento simbolico ricorrente nella fiaba,
ma su questo torneremo un'altra volta.
Bella è intelligente, dolce,
premurosa e ha pure un po' di carattere dalla sua, nonostante spunti
fuori pian piano il suo lato da crocerossina.
È talmente tanto virtuosa, da fare
innamorare di lei la Bestia, che le concede addirittura della
libertà.
È talmente tanto virtuosa da
innamorarsi a sua volta del principe che non può vedere, ma può
percepire sotto strati di pelliccia e zanne acuminate.
È talmente virtuosa da trasformare la
Bestia nel principe, con il quale vivrà felice e contenta per
sempre.
Bella, dunque, si fa volontariamente
prigioniera per un nobile scopo e si innamora del proprio
“carnefice”. Ecco qui l'inghippo vero e proprio: l'innamorarsi di
un carnefice e il volerlo salvare a tutti i costi. La trasformazione
nella Bella 2.0 è quasi sconcertante. “Fuggi, pazza!”, verrebbe
da gridare a tutte quelle creature ingenue che non riescono a fuggire
da questo meccanismo; spesso diventa quasi un percorso tortuoso e
crescente, ricorrente anche in diverse relazioni.
Perché? Tutti, almeno una volta, di
fronte ai titoli di cronaca nera, ci chiediamo perché quella Bella
2.0 di turno sia finita sotto una corona di rose funebri; perché non
è scappata? Perché non ha denunciato? Perché ci stava allora?
Signora Empatia, mi duole comunicarLe
proprio qui il Suo necrologio. O, se non si tratta di una vera morte,
si spera nel suo ritorno dall'oltretomba. Signora Empatia, mi aiuti a
dirle che qui è stata brutalmente travisata. Perdoni, La prego, se
la Sua esistenza è stata usata per giustificare e comprendere la
Bestia 2.0, solo perché la signora Società Reietta ha deciso che
l'unica colpevole è la Bella moderna!
D'altronde si sa: la vittima se la
cerca. NO
La vittima è solo vittima. NO
Doveva stare zitta...
NO.
NO.
Riavvolgiamo il nastro, prima della
tomba, prima della corona funebre, alla scena straziante in cui la
nuova Bella decide di sacrificare tutta sé stessa in un “amore”
che ne porta solo il nome ma non il contenuto. Anzi, a qualche passo
ancora indietro.
Alla signora Società Reietta, che
tollera ancora a occhi chiusi le disparità e il sangue versato. Alla
stessa SR che ti guarda male se hai una gonna corta, che vai bene se
sei timorata di Dio, ma che ti vuole disponibile a schiocco di dita.
Bella viene educata sin dall'infanzia in un contesto antiquato, dov'è
normale abbassare la testa. “Non accettare le caramelle dagli
sconosciuti” è il nuovo “non andartela a cercare”. Signori
giudici, non fraintendete; la signora SR non suggeriva la stupidità
dell'accettare le caramelle come una severa e giusta punizione perché
ovvio, bisogna sapersi difendere ma non insegna a non offrire 'ste
cazzo di caramelle. Signora SR, da brava, stia zitta che fa una
figura migliore.
Bella 2.0 cresce così, magari cullata
anche da ambienti tossici che le impediscono di avere una visione del
tutto positiva di sé. Magari impara che quello della Bestia, le dà il modello d'amore da seguire.
Sempre lei, allo sbocciare dell'amore
funesto, è arrivata al punto di credere di meritarsi molto poco a
livello sentimentale come nella vita. Magari il sommo Narciso le
sembra quasi un dio, magari ha la freddezza e la forza fisica
dell'uomo forte che non deve chiedere mai, l'antieroe incompreso ma
che, sotto la scorza dura e tossica, nasconde il bellissimo e
virtuosissimo principe dei sogni. Magari questo sommo Narciso le
mostra una realtà in cui la vizia con una serie di meraviglie
architettate a tavolino. Sei speciale, Bella. E solo io posso
fartici sentire.
Il mondo delle meraviglie comincia a
collassare pian piano, ma Bella ormai è assuefatta. Non crede, non
si capacita della trasformazione in Bestia. Passare da “Eppure IO
ho visto un principe” a “la colpa è mia” a “POSSO SALVARLO”
è un lampo. Ed è proprio la convinzione data dalla favola a
spronarla a lottare. “Povero piccolo e incompreso!” Bella 2 si
mette il copricapo da infermiera, si rimbocca le maniche, si aggrappa
con le unghie e con i denti all'immagine che non riesce a scalfire,
al non accettare di non poter gestire la situazione. Allora si
dispera, si fa a pezzi, cerca di reagire ma i colpi poi, sembrano
quasi inevitabili.
Bella prova a fuggire, ma poi torna
perché la Bestia è agonizzante nel roseto. E lei si sente di nuovo
speciale, l'unica in grado di curare la Bestia e farla tornare un
Principe, perché il suo amore è puro e vero e alla fine trionfa
sempre.
“Prima che cada l'ultimo petalo”,
recitava la maledizione.
Perché il vero amore ha tante
difficoltà e alla fine il premio e la soddisfazione, dopo tante
frustrazioni vissute, saranno più succulenti di qualsiasi altra
cosa. Bella non capisce che a sfiorire non è la rosa magica, ma se
stessa. A volte Bella lo capisce e riesce a salvarsi, ma una volta
ricresciuti i petali, ci ricasca, magari stavolta con una Bestia
3.5,. Bella ormai è fragile e spaurita, si rifugia nel bosco ma
smette quasi di reagire. Le ha provate tutte, ma nulla: la Bestia
continua a mangiarsela poco a poco senza ritegno. E lei continua a
chiedersi dove abbia sbagliato, perché il principe non torna... o
non arriva.
Signora Empatia, mi riappello a Lei:
insegni a Bella che deve abbracciarsi stretta, che deve prenderLa
sotto braccio prima davanti allo specchio e poi col resto del mondo.
Bella, per favore, impara a farlo. A
volerti bene davvero, a capire che meriti di meglio e che l'unica
vera rosa sei tu. Impara a non aspettare il principe che ti salvi, ma
che puoi combattere anche da sola. Che puoi chiedere aiuto, prima che
il tuo ultimo petalo si
schianti al suolo. Che non puoi salvare la Bestia 3.5, ma
nemmeno sue varianti; perché non hai gli strumenti e vali molto più
di quanto tu sia disposta a credere.
Perché l'amore, quello vero, non fa
così male. Non ti uccide, non ti fa a pezzi. Non ti fa aver paura
del buio.
Signori della giuria, a voi tutti e
tutte, vi chiedo di sciogliervi del vostro ruolo e se avete sfruttato
la Signora Empatia per capire l'urlo della follia di Caino, e
giustificare quindi a occhi chiusi la Bestia, potete anche
gentilmente concederla a questa fanciulla; spesso messa a tacere
perché troppo debole o troppo forte. Riguardatevi negli occhi,
rileggetevi anche tutte le fiabe del mondo e raffrontatevele con la
nuda realtà; e poi tornate, dite se avete finalmente capito.
Guardate in faccia i vostri figli, madri, genitori, fratelli e amici.
Leggete la storia, guardate il progresso e accertatevi che le vostre
mani siano davvero intonse come credete. Signori della giuria di ogni
luogo e ogni dove, compagni di letto della signora SR, toglietevi il
cappello e alzatevi in piedi, a mani basse e a bocche un po' più
chiuse. Spogliatevi e indossate altri panni, poi ne riparleremo.
Si sa che la Bestia diventa tale a
furia di gemere in silenzio... non è sempre vero.
Si sa che ci sono sempre due ruoli in
una situazione. Vero ma, vi prego, imparate a scindere.
E tu, Bella, ti prego, trasformati in una Bella 3.0 e cresci rigogliosa. Fai in modo che non dobbiamo più indossare scarpe rosse intrise di lacrime.
E salva prima te stessa, perché
la fiaba è bella, ma lo è ancor di più la vita tua.

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